L’OFFICINA Imagination Lab, una casa della creatività a Monteleone D’Orvieto, ospita l’archivio tessile della maison parigina Le Cachemirien, in cui si trova fra l’altro una grande collezione di scialli del Kashmir, di cui verrà esposta una piccola parte, mostrando l’evoluzione dello scialle spolinato, detto kanikar, ottenuto intrecciando piccole bobine, gli spolini, una delle tecniche di tessitura più difficili e di lenta realizzazione.

Dagli scialli con le palmette posizionate ai bordi dei primi dell’800 a quelli dai motivi più complessi dell’ultimo periodo glorioso prima della guerra franco-prussiana, fino a quelli tessuti una quindicina di anni fa seguendo i disegni di Rosenda Arcioni Meer, motivi geometrici e florali che si scostano dalla tradizione, ma interpretano paesaggi e geometrie propri al Kashmir, come lo scialle “Shalimar” o “Kathamband”.

Rosenda e Jan Meer che hanno animato la galleria parigina Le Cachemirien per vent’anni e che si occupano ora dell’associazione L’OFFICINA Imagination Lab, hanno a cuore di far conoscere queste opere tessili, testimoni della dignità di un popolo, con l’augurio che possano veicolare un incontro di culture grazie al loro linguaggio immediato e universale.

“Una stoffa, come un pezzo di cielo, può contenere un mondo. Lo scialle del Kashmir, intriso di pazienza e di devozione è lo specchio della natura di un popolo.

I Kashmiri sono maestri incontestati dell’arte tessile, partendo da un materiale nobile, una peluria di capra himalayana, eccellente qualità di cachemire, gli abitanti della valle hanno sviluppato un savoir-faire meraviglioso.

Sottomissione e fiducia, bagaglio necessario di ogni cammino spirituale, sono le componenti essenziali di quest’opera tessile, lavoro corale che domanda un altissimo livello di perizia.”
Rosenda Arcioni Meer

Stefano Cioffi, fotografo, regista e musicista, presenta dieci immagini, come tante finestre su quel mondo, e ci permette di scoprire i luoghi e i volti di un’arte tessile unica al mondo, un’umanità semplice e generosa la cui accoglienza non lascia mai indifferenti.

Grazie a un incontro fortuito è nata un’amicizia sincera fra Stefano Cioffi e Jan Meer che lo accoglieva in India all’inizio della pandemia aiutandolo a superare la crisi e a tornare rapidamente a casa, con la promessa di portarlo un giorno a visitare la sua terra, il Kashmir.

Stefano ne parla nell’articolo “La storia segreta del Kashmir in un gioco di telaio” da lui scritto e illustrato per Lo Specchio della Stampa del 25 giugno di quest’anno di ritorno dal viaggio in Kashmir dove ha avuto l’occasione di entrare nelle case di tessitori e ricamatori, gli ultimi maestri di un’arte messa in pericolo dall’incalzante modernità.

“Io e Jan Meer ci siamo incontrati per caso, e il caso ci ha fatti diventare amici. È stato un incontro fortunato. Diventare amici è sempre una fortuna…

…Jan mi ha aperto le porte del Kashmir,  Jan e Rosenda mi hanno aperto le porte di tante case del Kashmir. Nelle case in cui sono entrato lavorano i più raffinati ricamatori di tutto il subcontinente indiano. Si è aperto un mondo e in questo mondo nascosto e raccolto ci sono entrato pieno di emozione.

Nelle case si entra a piedi nudi. Parvaiz, Rashid, Manzoor mi hanno fatto strada in quelle stanze sobrie e signorili allo stesso tempo. Sono entrato nella vita delle famiglie, ho visto la quotidianità dall’interno delle loro mura. È stato un privilegio, mi sono sentito uno di loro.

Ci accomodiamo nel salone. Nel salone non ci sono sedie, ci si siede per terra, uno accanto all’altro, sui tappeti colorati che ornano i pavimenti, appoggiati su tanti cuscini vicino alle pareti. C’è un clima di aperta convivialità…

…Nel momento di salutarsi ho capito che era successo qualcosa. Gli sguardi finalmente si sono incrociati. Siamo in giardino, e poi fuori il portone. Gli occhi si cercano. E un saluto pieno di sorriso e di accoglienza, la loro, la mia.

Io sono felice e loro sono felici. Io perché sono entrato nelle loro vite, loro perché mi hanno fatto entrare. Guardarsi negli occhi e sapere la vicinanza dell’altro ti rende più ricco.”
Stefano Cioffi